domenica 20 gennaio 2013

Il consiglio comunale a difesa dell'ospedale di Canosa

Consiglio comunale Canosa

Ospedale di Canosa: il Consiglio comunale approva un ordine del giorno che detta le linee guida in difesa dell’ospedale di Canosa

Il Consiglio comunale, dopo una accesa discussione, ha approvato un Ordine del giorno in difesa dell’ospedale di Canosa, pesantemente penalizzato dal “Piano di riordino ospedaliero” varato dalla Regione Puglia. Dopo un intervento del rappresentante del “Comitato spontaneo cittadino a difesa dell’ospedale di Canosa B619”, Riccardo Zagaria, il Presidente del Consiglio, Pasquale Di Fazio, ha chiarito la normativa nazionale in materia e la ragione che ha portato alla formulazione del Piano di riordino ospedaliero.

“Il Piano di rientro - ha detto Pasquale Di Fazio - prevede che lo Stato recuperi il debito delle Regioni che hanno forato il tetto del Patto di Stabilità, attraverso un risparmio
sui costi di gestione della Sanità. Prima che il Piano di riordino fosse varato,  gli ospedali in Puglia erano 110. L’obbiettivo auspicato dal Piano invece è che in Puglia ci siano 20 grandi ospedali d’eccellenza, con circa 400 posti letto l’uno, completi nella offerta diagnostica e terapeutica. Nel Piano di riordino lo Stato ha imposto alla Puglia un taglio di ben 2.200 posti letto e ci ha portati ad un tasso di 3.4 posti letto ogni 1000 abitanti, a fronte degli iniziali 4. La Regione Puglia ha di fatto così ridotto il suo debito, da 400 milioni ai 47 milioni attuali.
La Asl Bat è purtroppo da questo punto di vista un territorio penalizzato, poiché privo anche di una Facoltà di Medicina che, se fosse presente, potrebbe erogare prestazioni sanitarie di tipo avanzato, nonché di strutture private che forniscano prestazioni sanitarie di tipo ospedaliero”.

“Pur prendendo atto della normativa vigente - ha detto il sindaco - , è indubbio che il risultato abbia penalizzato in modo intollerabile questo territorio. Il nostro obiettivo primario è quindi quello di mantenere i livelli di operatività della nostra struttura ospedaliera quali erano al 2010.
I numerosi confronti con l’assessore regionale alla Sanità, Ettore Attolini, e con il direttore generale della Asl Bat, Giovanni Gorgoni, hanno partorito ipotesi alternative, accettabili esclusivamente laddove la Regione Puglia dimostri l’impossibilità giuridica di mantenere lo status quo”. Tali ipotesi prevedono l’apertura a Canosa dei reparti specializzati di Ortogeriatria, Day Surgey (chirurgia di un giorno), Centro del risveglio e ambulatori specialistici, portando il plesso di Canosa dagli attuali 71 posti letto, previsti dalla Delibera regionale del 27 dicembre 2012, ad almeno 120, garantendo così un adeguato dimensionamento della struttura ospedaliera. “Le proposte che abbiamo discusso- ha continuato il primo cittadino-, rappresentano comunque l’extrema ratio e, prima di poterle ufficialmente condividere, saranno ovviamente sottoposte alla volontà della comunità canosina. Questo è il senso della delibera oggi votata - ha sottolineato il sindaco - : garantire i Lea, i Livelli Essenziali di Assistenza alla popolazione, attraverso l’ospedale di Canosa, ovvero accettare una alternativa che fornisca in ogni caso garanzie alla comunità; in primis sulla salute, e quindi  sui livelli occupazionali”.
Nella prossima seduta della Commissione sanità della Regione, che si terrà il 25 gennaio, è prevista l’audizione del sindaco di Canosa che riporterà qual è la posizione del Consiglio comunale e dei canosini. “Sarà quella la sede opportuna - ha concluso La Salvia - anche per invitare sul nostro territorio i vertici della Commissione stessa, affinché chiariscano in modo inequivocabile la posizione regionale, prendendo gli impegni necessari di fronte alla popolazione”.
L’ordine del giorno approvato, a firma dei consiglieri comunali Cosimo Pellegrino, Antonella Cristiani, Giuseppe Diaferio, Sabina Servarolo e Luciano Papagna, prevede, tra l’altro,  che il primo cittadino debba:
         continuare, in virtù della delega ricevuta dal Consiglio comunale del 27 giugno 2012, nella sua attività già posta in essere in difesa dell’Ospedale di Canosa per il mantenimento dello stato attuale;
         chiedere ai Sindaci dei Comuni di Minervino Murge e di Spinazzola, già fortemente penalizzati dalla chiusura dei rispettivi ospedali, un impegno istituzionale a fianco del Sindaco di Canosa nella difesa del nosocomio “Caduti in guerra”, punto di riferimento anche per le loro popolazioni e sollecitarli ad intraprendere una lotta congiunta;
         contattare i sindaci di San Ferdinando, Trinitapoli e Margherita di Savoia per far sì che anche loro si associno alla lotta per la difesa dell’ospedale,
         continuare a sostenere tutte le iniziative, rispettose della legalità, che i comitati spontanei sorti in difesa dell'ospedale vorranno promuovere;
         organizzare tutte le eventuali iniziative che mirino a tenere alta l’attenzione per la difesa dell’ospedale;
         valutare eventuali proposte ufficiali della Regione Puglia, purché portino i posti letto oltre i 120, fatta salva la salvaguardia dei Lea, Livelli essenziali di Assistenza; la possibile realizzazione di proposte alternative dovrà essere contestualizzata alla dismissione e salvaguardare un punto nascite nel locale nosocomio.