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Giove Toro Canosa |
Il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità,
nel corso della seduta del 1 febbraio scorso, l’acquisizione al patrimonio del
Comune di Canosa di Puglia dell’area archeologica “Giove Toro” (in via
Imbriani). “Finalmente torna alla città
un sito archeologico di grandissima importanza, per la conoscenza dell’antica
Canusium di età imperiale – ha detto l’assessore alla Cultura e
Archeologia, Sabino Facciolongo - ; si
tratta di un complesso unico in tutta la Puglia, risalente all’età Antonina,
simile solo al noto “tempio di Adriano” di Roma”. “L’acquisizione – prosegue
il sindaco Ernesto La Salvia - ci
permetterà ora, d’intesa con la Fondazione Archeologica Canosina, ed altri enti
che vi vorranno contribuire, di attivare tutte le procedure di finanziamento
finalizzate al recupero e alla valorizzazione del sito, che così potrà essere
pienamente fruibile da tutti i cittadini di Canosa e dai turisti che vorranno
visitarlo”.
A conclusione di un lungo iter iniziato diversi anni
fa, il Consiglio comunale ha così preso atto della autorizzazione rilasciata
dalla Sezione civile del Tribunale di Trani, con provvedimento del 3 luglio
2012, in
ordine alla transazione e al conseguente trasferimento dell’area di
“Giove Toro” al Comune di Canosa. L’acquisizione al patrimonio comunale è stata
effettuata grazie alla transazione (acquisita al protocollo generale dell’Ente
al n. 3399) che ha visto il passaggio dell’area archeologica dalla curatela
fallimentare dell’impresa che ne aveva il possesso al Comune di Canosa. “Un grazie particolare – ha aggiunto
l’assessore Facciolongo - va all’avvocato
Sabino Palmieri, che sin dall’inizio ha seguito scrupolosamente la
vicenda per conto del Comune di Canosa, e un sentito ringraziamento va
ovviamente all’Ufficio tecnico comunale, per la particolare cura ed efficienza ”.
“Questo sito
archeologico, dopo un lungo periodo di contenzioso legale, è entrato nel
possesso del Comune di Canosa e potrà essere valorizzato finalmente come
merita, essendo un unicum in Puglia, un tempio di età imperiale, uno dei pochi
nel Sud Italia. Basti pensare che la preziosa statua del dio della folgore,
Giove, ivi rinvenuta nel 1902, è conservata oggi nel Museo nazionale di
Taranto. Il ricco patrimonio storico e
archeologico che abbiamo può e deve servire a promuovere il turismo ed i
servizi ad esso collegati. E’ un indotto che potrebbe far crescere molto la
nostra città e che produrrebbe certamente nuova ricchezza e nuovi posti di
lavoro. Anche per questo il Comune di
Canosa – ha concluso il primo cittadino - proseguirà
sempre nelle attività volte alla valorizzazioni dei siti archeologici per
finalità di interesse pubblico, tese alla fruizione e alla divulgazione
dell’enorme patrimonio culturale presente a Canosa”.