ALL'ANIMA, MIA.
Sei esile muliebre dei pianti-marini.
I tuoi occhi sarti di piogge umide
Crollano dedali sul viso fanicullo,
perché davvero, t’ami
quando il sole antico confonde o spegne
quelle perle di lune e stelle materne
nelle tue sensibili chiuse trincee
inamene da sogni primitivi
ché di solitudine
nei tuoi sommi viaggi ancora non vissuti
e incerti dell’esistere, t’allontani piangendo.
Finalista al concorso XIV Ed. del premio Mario Dell’Arco – Velletri, 29 Giugno 2012