Un tavolo tecnico
presso l’Ato rifiuti di Andria, richiesto dal sindaco di Canosa Ernesto La Salvia, si terrà mercoledì 3
luglio alle 12.00. L’incontro è stato richiesto con urgenza dal primo cittadino
al presidente dell’Ato, Nicola Giorgino,
ai titolari delle ditte “Sangalli” ed “Ecolife”, che gestiscono il servizio di
igiene ambientale rispettivamente ad Andria e Canosa e ai rappresentanti
sindacali, dopo un incontro, che si è svolto il 28 giugno nell’aula consiliare
di Palazzo di Città, in cui sono intervenuti i lavoratori della Ecolife, attualmente
in stato di agitazione. Ieri nella città di Canosa si è svolta la prima
giornata di sciopero degli operatori ecologici, proclamata
dalla Funzione pubblica Cgil Bat-igiene ambientale, per protestare contro il
licenziamento di quattro unità lavorative da parte della “Ecolife”. Altre due
giornate di sciopero sono state programmate per le giornate dell’11 e 12
luglio. “Il tavolo tecnico -
sottolinea il sindaco La Salvia - servirà
a chiarire e, se possibile, a porre rimedio alla situazione critica che si è
realizzata all’interno dell’azienda Ecolife”.
“Giovedì
27 giugno ad Andria si è svolto un lungo incontro presso l’Ato, nel tentativo
di trovare una soluzione alle difficoltà fino a quel punto riportate dal
responsabile della Ecolife - racconta il primo cittadino di Canosa - . Si discute molto sulle pagine dei giornali
di questo bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno che è il risultato della raccolta
differenziata dell’Ecolife. A questo argomento, pur nel rispetto della natura
privata della ditta, ci toccherà aggiungere la discutibile situazione aziendale
che riguarda la gestione del personale. Non ci è chiara la ragione del
licenziamento. A detta dei sindacati, non vi sarebbero ragioni di natura
economica, né giusta causa di licenziamento. Inoltre, è impossibile ridurre il
numero del personale stabilito dal capitolato”.
“L’Amministrazione
comunale di Canosa - ribadisce il sindaco - ha
utilizzato tutti gli strumenti in suo possesso per segnalare e correggere le
difficoltà evidenziatesi nel corso della raccolta differenziata, nelle sedi
opportune e a tutti i livelli, ottenendo risultati non sempre lusinghieri. Ora
ci troviamo con la stessa ditta di fronte a difficoltà che riguardano i propri dipendenti.
Forse è il caso che l’Ato in primis radicalizzi i correttivi, anche perché non risulti
vanificato il lavoro costruttivo sin qui svolto dall’Ato stessa, sebbene appaia
ancora incompleto”.
“Mentre
le difficoltà dei cittadini relative al conferimento dei rifiuti superano il
livello di guardia, la politica quindi chiede radicali revisioni del contratto
con l’Ato rifiuti, che pare essere inespugnabile a meno di costi aggiuntivi per
il Comune. Costi che l’Ente di Palazzo di Città non ritiene assolutamente di
dover sostenere”, conclude il primo cittadino di
Canosa.