sabato 29 giugno 2013

Rifiuti, sciopero “Ecolife” del 28 giugno

Un tavolo tecnico presso l’Ato rifiuti di Andria, richiesto dal sindaco di Canosa Ernesto La Salvia, si terrà mercoledì 3 luglio alle 12.00. L’incontro è stato richiesto con urgenza dal primo cittadino al presidente dell’Ato, Nicola Giorgino, ai titolari delle ditte “Sangalli” ed “Ecolife”, che gestiscono il servizio di igiene ambientale rispettivamente ad Andria e Canosa e ai rappresentanti sindacali, dopo un incontro, che si è svolto il 28 giugno nell’aula consiliare di Palazzo di Città, in cui sono intervenuti i lavoratori della Ecolife, attualmente in stato di agitazione. Ieri nella città di Canosa si è svolta la prima
giornata di sciopero degli operatori ecologici, proclamata dalla Funzione pubblica Cgil Bat-igiene ambientale, per protestare contro il licenziamento di quattro unità lavorative da parte della “Ecolife”. Altre due giornate di sciopero sono state programmate per le giornate dell’11 e 12 luglio. “Il tavolo tecnico - sottolinea il sindaco La Salvia - servirà a chiarire e, se possibile, a porre rimedio alla situazione critica che si è realizzata all’interno dell’azienda Ecolife”.

Giovedì 27 giugno ad Andria si è svolto un lungo incontro presso l’Ato, nel tentativo di trovare una soluzione alle difficoltà fino a quel punto riportate dal responsabile della Ecolife - racconta il primo cittadino di Canosa - . Si discute molto sulle pagine dei giornali di questo bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno che è il risultato della raccolta differenziata dell’Ecolife. A questo argomento, pur nel rispetto della natura privata della ditta, ci toccherà aggiungere la discutibile situazione aziendale che riguarda la gestione del personale. Non ci è chiara la ragione del licenziamento. A detta dei sindacati, non vi sarebbero ragioni di natura economica, né giusta causa di licenziamento. Inoltre, è impossibile ridurre il numero del personale stabilito dal capitolato”.

“L’Amministrazione comunale di Canosa - ribadisce il sindaco -  ha utilizzato tutti gli strumenti in suo possesso per segnalare e correggere le difficoltà evidenziatesi nel corso della raccolta differenziata, nelle sedi opportune e a tutti i livelli, ottenendo risultati non sempre lusinghieri. Ora ci troviamo con la stessa ditta di fronte a difficoltà che riguardano i propri dipendenti. Forse è il caso che l’Ato in primis radicalizzi i correttivi, anche perché non risulti vanificato il lavoro costruttivo sin qui svolto dall’Ato stessa, sebbene appaia ancora incompleto”.

“Mentre le difficoltà dei cittadini relative al conferimento dei rifiuti superano il livello di guardia, la politica quindi chiede radicali revisioni del contratto con l’Ato rifiuti, che pare essere inespugnabile a meno di costi aggiuntivi per il Comune. Costi che l’Ente di Palazzo di Città non ritiene assolutamente di dover sostenere”, conclude il primo cittadino di Canosa.