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“La coesione sociale è sempre più a rischio. Serve una svolta nella politica economica”, ha detto Di Conza, nell’introduzione al dibattito cui hanno partecipato numerosi rappresentanti delle categorie, rimarcando la centralità del tema fiscale, unitamente ad un’azione di contrasto alle povertà, di sostegno alle famiglie ed ai pensionati. “Senza dimenticare le questioni degli esodati e degli ammortizzatori sociali in deroga”. Per la Cisl territoriale, “occorrono più coraggio e forza. In materia di welfare - ha rilevato Di Conza – è decisiva la contrattazione territoriale, per utilizzare proficuamente i 50 milioni di euro disponibili”. A tal fine, la CISL ha chiesto al Commissario dell’Ente Provincia la convocazione del coordinamento degli ambiti territoriali”. In merito all’accordo sulla rappresentanza sindacale del 31 maggio 2013, oggetto di discussione del Consiglio Generale, Di Conza ne ha evidenziato la portata storica, “una vittoria a tutto campo del pragmatismo della CISL di Bonanni”.
Nonostante le gravi tensioni sociali e politiche, “la Cisl – ha detto Colecchia - ragiona in armonia” con il territorio e con il Paese, a favore del quale è mobilitata a tutti i livelli, a Foggia come a Taranto, non solo per protestare ma, soprattutto, per esplicitare il cammino da intraprendere. “Noi non vogliamo essere ladri di speranza”. Colecchia, proprio da Barletta, ha voluto sottolineare che “la storia delle Province è ormai storia passata. Siamo ora di fronte ad una sfida nuova. Bisogna guardare avanti per riorganizzare il futuro del territorio e del Paese in cui viviamo”. Per il sindacato, si tratta non solo di ripensare il proprio modello organizzativo ma anche di “valorizzare al meglio le rappresentanze sindacali nei Comuni”. Riguardo alla situazione regionale, Colecchia si è detto insoddisfatto. “I dati economici sono assolutamente negativi. E’ vero che i tavoli di confronto ci sono – ha detto il segretario – ma, senza risultati, rischiano di essere delle trappole. Per questo, sul welfare, sulle politiche industriali e dell'energia, abbiamo chiesto alla Regione di cambiare lo schema di gioco.”
Per il segretario confederale, è sempre più fondamentale il ruolo della CISL nel “coniugare capacità di lotta e capacità di proposta”. Sbarra ha delineato l’attuale quadro che registra “una politica declinante, una corruzione degradante ed una giustizia debordante. Il nuovo Governo ha dato segnali interessanti ma insufficienti. E’ necessaria una riforma delle Istituzioni, attraverso una fase costituente, per riorganizzare lo Stato, le Regioni e gli enti locali. Serve qualità delle nostre amministrazioni”, ha aggiunto Sbarra, per cui sono altresì essenziali: una riforma radicale e profonda del sistema fiscale; grandi investimenti nelle infrastrutture; una politica industriale degna di questo Paese”. Particolare è la preoccupazione della CISL per il Sud, che “sta scivolando – ha detto Sbarra - nell'abisso della povertà, della disoccupazione e delle diseguaglianze. Il lavoro resta la forza da cui ripartire per ridare un futuro ai giovani”.